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Jota, ricetta depositata dell’Accademia Italiana della Cucina.
Per parlare della ricetta della Jota si deve passare obbligatoriamente attraverso il sapere codificato dell’”Accademia Italiana della Cucina” e quindi alla ricetta depositata in camera di commercio a Trieste.
Accademia Italiana della Cucina.
Jota, ricetta depositata dell’Accademia Italiana della Cucina.
Dal pregevole lavoro dell’Accademia della cucina italiana riporto la ricetta codificata della “Jota”. Lavoro della delegazione di Trieste con deposito notarile della “Ricetta classica della minestra detta Jota”. Grand Hotel Duchi DโAosta – Harryโs Grill – Trieste 12 dicembre 2003.
Minestra di cavolo cappuccio acido ( capuzi garbi ), fagioli, patate e carne affumicata.
Ingredienti.
Ingredienti per 6-8 persone
250 g di fagioli scuri, 250 g di patate, 250 g di patate, 250 g di cavolo cappuccio acido (crauti)
1 spicchio dโaglio
2 cucchiai di farina 1 foglia di alloro
300 g di costine di maiale affumicate (o un osso di prosciutto)
sale e pepe
Far bollire le costine di maiale affumicate o lโosso di prosciutto, assieme ai fagioli, precedentemente ammollati nellโacqua fredda, ed alle patate. Prendere metร dei fagioli e due o tre patate e passarli. Separatamente far bollire il cavolo cappuccio, coperto dโacqua, con sale, pepe e alloro, fino a quando non si sia completamente asciugato.
Preparare, quindi, un soffritto scurissimo con olio e farina, nel quale sia stato schiacciato lโaglio. Unire ai fagioli e alle patate il cavolo cappuccio e, quando il tutto bolle, aggiungervi il soffritto, rimestando in modo da evitare la formazione di grumi. Questa minestra acquista maggior sapore se lasciata riposare per alcune
La “Jota” รจ una minestra acida, โgarbaโ in triestino. Il โgarboโ รจ dato dalla presenza dei โcapuziโ acidi, cavolo cappuccio fermentato sotto sale. Uno degli altri ingredienti โcodificatiโ dall’Accademia sono i โfagioli scuriโ che potrebbero essere i “Borlotti”, gli “Stregoni” o i “Lamon”.
Personalmente ho un ricordo confuso che mi suggeriva che la “Jota”, ricetta molto casalinga, era composta certamente da: carne di maiale affumicata, crauti, patate e fagioli ma questo ingrediente โanticoโ erano i โfagioli con l’occhioโ.
Ricetta della Jota con fagioli scuri o con fagioli con l’occhio?
Questa versione della minestra in oggetto diventa piรน credibile di quella depositata dopo aver scoperto l’esistenza del dipinto: “Il Mangiafagioli” di Annibale Carracci, datato tra il 1584 e il 1585.
Il soggetto ritratto mangia i fagioli che perรฒ non sono i borlotti ma i “fagioli con l’occhio”, una pianta semi selvatica presente nelle case contadine in Europa prima della scoperta dell’America. Un poโ ciรฒ che accadeva per i โลaetiโ veneziani fatti con il mais prima della scoperta dellโAmerica che arriva dall’altro lato quello esplorato da Marco Polo.
Non cerco di dimostrare veritร accademiche, ma il mio desiderio รจ solo quello di raccontare. Bisogna porre attenzione solo sul fatto che la storia delle ricette non รจ statica ma bensรฌ ha la dinamica degli incontri. Finchรฉ il pomodoro non ha incontrato la pasta (ed รจ un incontro recente, molto recente), non mangiavamo che pasta al burro e formaggio… “Pasta Alfredo”?
A questo punto, dovremmo parlare del pomodoro e della patata, che hanno aspettato piรน di 200 anni per giungere sulle nostre tavole, ma questa รจ un’altra storia ancora.
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