Il tuo carrello è attualmente vuoto!
Episodio 05
TESTO e ILLUSTRAZIONI di Maurizio Stagni TRATTO DA: “Le avventure di PINOCCHIO” di CARLO COLLODI nei capitoli: 12, 13, 14, 15.
Sulla strada di casa incontrò un gatto cieco, che tanto cieco non era, e una volpe zoppa, che tanto zoppa non era.
Pinocchio illuso dal fatto che i due dicevano di conoscere papá Geppetto e di conseguenza era credibile che conoscessero anche il suo nome. Un gesto d’orgoglio imprudente fu mostrare ai due nuovi amici le 5 monete. Uno allungò subito la gamba della quale era zoppo e l’altro spalancò gli occhi verdi dei quali era cieco.
Un Corvo Bianco, presente all’incontro, ascoltate le parole dei due, che dissuadevano Pinocchio dall’andare a scuola, ad essere diligente e a studiare cercò di convincere Pinocchio dal non seguire quei cattivi consigli. Non passò un istante che il gatto spiccò un grande salto e se lo mangiò in un boccone. Il fatto che il gatto fosse cieco da tutte due gli occhi non fece differenza!
Furba la volpe che raccontò a Pinocchio di un luogo: “Il paese dei Barbagianni”, non molto distante, dove a seminare nel terreno miracoloso quelle cinque monete, rapidamente sarebbe nata una pianta i cui frutti sarebbero state molte altre monete d’oro.
I tre si avviarono verso il luogo miracoloso. Strada facendo incontrarono una locanda che era famosa per la ricetta dei…
Gamberi di fiume che una volta cotti diventavano rossi… Era la locanda al: “Gambero Rosso”.
Per il Gatto e la Volpe fu un pantagruelico salto in un delirio di cibo. Fra portate semplici e manicaretti prestigiosi; una vera immersione nelle ricette di Pellegrino Artusi. Peccato per Pinocchio, aver l’occasione di sfamarsi e non poterlo fare impedito dall’emozione di diventare di lì a poco ricco!
Educatamente il Gatto e la Volpe lasciarono da pagare il conto al Burattino di Legno che al buio si avviò anche lui verso il paese dei Barbagianni.
Qualche paura c’era dovendo attraversare il bosco. Fuori dell’osteria c’era un buio così buio, che non ci si vedeva da qui a lì. Nella campagna all’intorno non si sentiva alitare una foglia. Solamente alcuni uccellacci notturni, traversando la strada da una siepe all’altra e venivano a sbattere le ali sul naso di Pinocchio.
Il bosco è un luogo pieno di sorprese. L’incontro con la propria coscienza o con i buoni consigli non richiesti può essere un incontro non piacevole. Il Grillo Parlante una volta di più mise in guardia Pinocchio dai programmi che lui aveva con i due malfattori.
NEL BUIO E NEL SILENZIO DEL BOSCO UN RUMORE… Saranno gli assassini? Le quattro monete subito in bocca e poi…
VIA… via via di corsa…
Provó a scappare ma venne preso e dopo la frase rituale: “O la borsa o la vita” Pinocchio si mise a fare il mimo evitando di aprire la bocca ma cercando di convincere i due incapucciati che lui non aveva nemmeno un centesimo. I due assassini tentarono di fargli aprire la bocca con un coltellaccio poi uno dei due lo pugnaló ma di legno duro era fatto Pinocchio. Alla fine un gran morso alla mano del piccoletto imbacuccato e quale meraviglia di Pinocchio fu sputare un unghietto di gatto.
E VIA DI NUOVO A CORRERE … E DIETRO GLI ASSASSINI. Ad un certo punto cercò rifugio anche sopra ad un alto pino ma gli assassini diedero fuoco a quel rifugio e allora fece un gran balzo dalla cima più alta fino a terra e VIA A CORRE DI NUOVO con gli assassini dietro… E Pinocchio correva, correva eccome correva.
Finalmente un gran fosso… Un salto… Sapeva usare bene le gambe Pinocchio! Non altrettanto gli assassini che… SPLASH! Finirono nel fango in fondo al fosso. Ma il burattino non era ancora in salvo.
Gli assassini dietro non rallentarono mai l’inseguimento. Era quasi caduto nelle grinfie dei due incapucciati che con animo ormai perso vide una casina nel bosco. Bussó… Bussò finchè si aprì una finestra ma gli venne detto che in quella casa erano tutti morti ed era morta anche la bambina dai capelli turchini che era alla finestra e che gli stava parlando. La finestra si chiuse e così la fata Turchina consegnò agli assassini Pinocchio e a questo punto la corsa finì.
Venne catturato. Si prese ancora due coltellate che spezzarono le lame dei coltellacci lunghi lunghi e affilati come rasoi ma il burattino non sputò mai le 4 monete ben custodite in bocca. Non restava altro, per il Gatto e la Volpe d’impiccarlo e lasciarlo penzolare al vento tutto il tempo necessario per ritornare al momento opportuno a recuperare il tesoro.
Se vuoi ricevere gli aggiornamenti sui nuovi eventi che organizziamo scrivi a: lemalefattedellabora@gmail.com o invia un WhatsApp al numero 3483503407. GRAZIE!