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ROSA DE’ VENTI
Maschio. Triestino di nascita. Di intelligenza surreale, geniale scrittore fin dal liceo. Caporedattore del giornalino scolastico per 12 anni trascorsi a guadagnare l’esame di stato, superato anche per intercessione dello zio vescovo e di più del Santo Patrono. Si paga la sua lunghissima permanenza all’estero operando come disk-jockey e come barman giocoliere. Memorabile, unico e coperto da rigoroso segreto il suo “Negroni” composto nel terzo dal Vermut, la cui ricetta è depositata presso un notaio parigino, realizzato da lui assieme al “Mercante”, noto locale di Venezia in Fondamenta Frari 2564 specializzato in superbi cocktail.
La continua scrittura che mai abbandona e mai su computer, che ad oggi non possiede, lo porta presto a diventare pubblicista. Raggiunge fama mondiale per essere stato l’unico giornalista a scrivere dal muro di Berlino mettendo alla “berlina” la “STASI”. La polizia segreta di Berlino est, pur riportando il suo vero nome sulle sue liste dei più ricercati, non riuscirà mai a catturarlo nonostante l’aiuto incessante del KGB. Ovviamente vive sotto falso nome da tutta la vita.
Scrive ancora di verità scomode, di misfatti, di delitti di stato, di stragi e perlopiù di malefatte per le più importanti testate al mondo “Asahi Shinbun” giapponese, per “The New Zealand Herald” della Nuova Zelanda, anche per l’”Izvestija” russo, per il “Morgunblaðið” islandese (anch’esso di 8 pagine come “Le Malefatte”, ed è per questo che ci ha contattato) e tanti altri compreso il “Neues Deutschland”, quotidiano della Germania est fino alla caduta del muro. Vive in incognito fra Trieste e la California.